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Moka, espresso, filtrato...qual'e' il tuo caffe'?

Da buona italiana non posso rinunciare al caffe’ della moka al mattino. E sebbene abbia un debole per l’espresso del bar, trovo irresistibile il profumo del caffe’ che gorgoglia nella moka e si diffonde allegramente nella stanza.

Tuttavia, nel corso degli anni e dei miei lunghi viaggi, mi sono interfacciata con altri tipi di caffe’: il classico filtrato, il caffe’ turco, l’americano e quello preparato per estrazione con la French press. Tutt’ora, nonostante la mia eterna fedeltà alla moka Bialetti, non disdegno un caffe’ filtrato durante i road trip nord americani.

Finche’ vivevo in Italia, non mi ero mai posta il problema della scelta del caffe’. La maggior parte sono destinati alla preparazione con la moka ed una piccola percentuale all’espresso. Pero’ in Nord America si trovano svariati caffe’, con granulometrie diverse a seconda che vogliate un espresso, un filtrato, un moka, un french press o un turco.

Cosi’ l’altro giorno mi son chiesta:

Quale macinatura?

La macinatura polverizza i chicchi di caffe’ e produce una polvere adatta all’estrazione. Il tipo di granulometria e’ legato al processo di estrazione che si vuole utilizzare per la preparazione del caffe’. Ora nel mondo esistono vari modi per preparare il caffe’.

Espresso

Quello che usa la macchina espresso, inventata dal torinese Angelo Moriondo alla fine del 1800.

Il metodo di preparazione e’ per percolazione, vale a dire che dell’acqua a temperatura elevata (88 C circa) e’ lasciata fluire sotto pressione attraverso la polvere di caffe’. Questo tipo di estrazione richiede una granulometria piuttosto fine che permette di aumentare la superficie di contatto tra acqua e caffe’.

Moka

Una delle piu’ usate nelle case degli italiani! :) Chi non ha una mitica moka Bialetti? Io l’ho sempre adorata: il rituale della preparazione, l’aroma che si sviluppa, il tipico rumore del caffe’ che gorgoglia. Il funzionamento della moka e’ complesso ed e’ stato chiarito solo di recente. Questo meccansimo di estrazione richiede un caffe’ dalla granulometria piu’ grossa che dell’espresso. La macinatura fine rallenterebbe il passaggio l’acqua (si, perché gli interstizi tra un granello e l’altro sono piu’ piccoli) e porterebbe all’estrazione di sostanze non desiderate. Ora, ammetto che delle volte ho usato la granulometria da espresso per la moka, tuttavia non ho notato notevoli differenze.

French press

Una pressa manuale, in pratica. Si aggiunge la polvere di caffe’ in un contenitore, poi si inserisce uno stantuffo dotato di un setaccio alla base, che impedisce il passaggio della polvere. Si versa acqua bollente, si preme un paio di volte con lo stantuffo e si lascia estrarre. Questo metodo richiede una granulometria grossolana, ma uniforme. Il caffe’ preparato con questa tecnica risulta decisamente più leggero di quello fatto usando la moka e, a mio parere, anche del caffe’ filtrato.

Caffe’ filtrato

Si trova un po’ dappertutto fuori dall’Italia, ma e’ popolarissimo in Nord America. Questo tipo di preparazione richiede una macinatura media. E’ un caffe’ piu’ leggero in gusto, ma piu’ ricco in caffeina di quello ottenuto con l’espresso o con la moka. Questo e’ dovuto al processo di estrazione: l’acqua passando piu’ volte attraverso la polvere di caffe’, estrae piu’ caffeina.

Caffe’ turco

Preparato in Turchia ed in alcune parti dei Balcani, richiede una macinatura finissima. Il caffe’ turco viene preparato in un bricco di rame, aggiungendo il caffe’ all’acqua bollente. Durante l’estrazione, si rimuove la schiuma in superficie che non ha niente a che vedere con la crema dell’espresso. Il caffe’ e’ poi servito in bicchierini di vetro. Si lascia sedimentare la polvere e si beve. Da qui la necessita’ di una polvere finissima: il caffe’ deve essere un po’ sabbioso, ma la polvere di caffe’ non devo risultare troppo invadente. 

E voi, qual’e’ il vostro caffe’? :)

Fonti

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