Edible Molecules

View Original

Bufale scientifiche: perche’ citare le fonti non basta

Spesso mi ritrovo con amici o conoscenti che, di fronte all’ennesima bufala scientifica, mi chiedono: ma e’ vero? O e’ una bufala?

Internet, social, TV, il tasso di informazioni bombardate al minuto e’ elevato e delle volte e’ difficile distinguere il grano dalla lolla. Non capite male. Il web e’ uno strumento di comunicazione pazzesco, ma discernere le buone informazioni da quelle fasulle o fuorvianti può essere complesso, proprio a causa del marasma in cui ci troviamo a pescare tutte le volte che buttiamo una parola chiave nel motore di ricerca.

Molti scienziati raccomandano di non fidarsi di articoli che non riportino le fonti. Ma cosa vuol dire “riportare le fonti”? 

Facciamo un esempio. Vi siete imbattuti in un post in cui si racconta che mangiare un avocado al giorno renda la pelle piu’ luminosa (sto inventando, mi raccomando). L’autore dovrebbe citare la fonte della notizia (es. la rivista scientifica Bla Bla, con il nome degli autori, anno di pubblicazione, volume, pagine etc…). 

Ora, il problema e’ che citare le fonti non basta. Riportare le fonti e’ condizione necessaria, ma non sufficiente. Come si fa a sapere se una fonte e’ una buona fonte? Perche’ non tutte le fonti sono uguali.

In ambito scientifico, le fonti considerate “valide” sono quelle di riviste internazionali che hanno fatto la revisione dei pari. Vi sta venendo il mal di testa? OK mi spiego…in pratica, l’articolo, dopo aver passato una prima selezione editoriale, viene inviato a 2 o 3 persone (anche di più, a seconda della rivista) esperte nel settore che valutano la bontà del prodotto e ne suggeriscono o meno la pubblicazione. 

Altre fonti valide sono i siti ufficiali di organizzazioni tipo la IARC (International Agency for Research on Cancer) o la FDA (Food and Drug Administration), giusto per citarne due, le cui conclusioni sono basate su analisi di centinaia o migliaia di studi del settore. 

Per cui, ritornando al nostro avocado, se l’autore cita un articolo trovato sul quotidiano nazionale, beh, diciamo che andrebbe preso con le pinze e sarebbe il caso di investigare un po’ di più.

Anche citare articoli scientifici di riviste rispettose non garantisce il 100% di accuratezza. Per esempio, l’autore del post potrebbe aver citato solo il lavoro che dimostra le proprietà dell’avocado, trascurando gli altri 10 che smentiscono la cosa (per favore, sto sempre inventando sull’avocado). Questo processo in inglese  e’ chiamato “cherry picking”, ovvero “scegliere le ciliegie". Vuol dire selezionare le fonti che fanno comodo a noi, ignorando quelle che non supportano la nostra argomentazione.

Ma come e’ possibile che ci sia una ricerca scientifica che affermi una cosa ed una che la smentisca? 

Molte persone credono che la scienza offra verità sicure, scolpite nella roccia. Beh, mi spiace di comunicarvi che non e’ cosi’. La scienza si pone delle domande, investiga e raccoglie prove per supportare le sue tesi. Puo’ capitare che dopo qualche anno, un nuovo studio, in cui magari si e’ usato una nuova tecnologia o un disegno sperimentale migliore ne smentisca un altro. Per questo e’ importante che la scienza continui ad investigare e a spaccare il capello in quattro.

Quando si vuole raccontare una storia come quella dei benefici dell’avocado, si dovrebbero considerare tutte le fonti, in modo da avere una visione d’insieme. Capite quanto un lavoro del genere richieda impegno e tempo?

Ma tornando alla domanda iniziale, come capisco se mi raccontano una balla o la notizia e’ fondata? E soprattutto, come si fa a comprendere se le fonti non bastano? Non ci capite più niente? E’ normale, tranquilli :)

Parlando per esperienza, se l’autore cita qualche fonte autorevole, ha già fatto un buon lavoro nel verificare i riferimenti e l’articolo e’ probabilmente affidabile. Ma oltre alle fonti, c’e’ un altro elemento che può essere un campanello d’allarme ed e’ livello di emotività. 

Cosa significa? Ve lo racconto in un altro post :)

P.s. riuscite a indovinare il titolo del libro nella foto? Andiamo, e’ un classico! :)