San Valentino: la mia storia ed una ricetta

Sì, lo so, San Valentino era ieri, ma io posto di giovedì: le regole sono regole ;D

Dovete sapere che il mio rapporto con la festa di San Valentino è sempre stato un po’ on-off. Nel corso degli anni, ho cavalcato onde diverse a seconda delle fasi della vita. Oggi vi racconterò la storia dei miei San Valentini e, se mi seguite fino alla fine, sarete premiati con la ricetta bonus del giorno :)

Dai 7 agli 11: il sogno di San Valentino

Quando ero bambina (nei mitici anni ’80), San Valentino esisteva solo in televisione. In casa mia, San Valentino non si festeggiava, punto. San Valentino lo conoscevo solo grazie ai cartoni aminati giapponesi, dove zelanti fanciulle preparavano cuoricini di cioccolata da consegnare al loro eterno amore. E, di fronte allo schermo, sognavo che anch’io, un giorno, avrei confezionato dolcetti da regalare al ragazzo del mio cuore (più che altro adoravo l’idea del dolcetto di cioccolata...).

I ruggenti anni da teenager: la scusa di San Valentino

Si sa, quando si è adolescenti, non si esce la sera infra settimana (almeno ai miei tempi ;)) e non si fa troppo tardi dei week end (il mio coprifuoco era a mezzanotte, come Cererentola...). E così, San Valentino diventava un ottimo pretesto per andare a cena col fidanzatino di turno e comprare qualche regalo stupido che guardavo trasognata per qualche giorno, ma che poi finiva inevitabilmente per prender polvere sulle mensole della camera.

La vita adulta: il rifiuto di San Valentino

Il liceo era finito, iniziava l’era universitaria. Il mio desiderio di indipendenza aumentava di pari passo a quello del mio anticonformismo: San Valentino? Una festa commerciale che perde ogni significato passati i 17-18 anni! Ricordo che con le amiche festeggiavamo il 15 Febbraio, noto come San Faustino, festa dei single, così si diceva (o forse c’era solo bisogno di un prestesto per far qualcosa :)).

Tuttavia, la mia riluttanza per quella festicciola fatta di cioccolata e cuoricini trovò il suo apice nel mio periodo finlandese, dai 24 ai 29. Mi trovavo nel magnifico Grande Nord, a -20 ˚C, con un metro di neve, circondata da pochi amici (ma buoni :)), una relazione a distanza e 20000 renne. Vivere il 14 Febbraio con un fidanzato a quasi 3000 Km era come entrare in pasticceria quando state seguendo la dieta low-carb :P Mi domandavo come mai tutte le coppie si entusiasmassero per andare a cena fuori nel giorno peggiore dell’anno:

  • Ristoranti affollati
  • Servizio peggiore
  • Prezzi più alti
  • Improbabili menù fissi

Siamo adulti ed indipendenti, dicevo, possiamo uscire quando vogliamo! Tra l’altro, trovavo San Valentino una festa terribilmente discriminatoria: chi è single o con una relazione a distanza (ah!) non può festeggiare. 

Il periodo Canadese: la riscoperta di San Valentino

Nel 2011 approdai in terra canadese e, complice un nuovo fidanzato particolarmente romantico, cominciai a rivalutare San Valentino. Dovete sapere che in Nord America, passato Natale, i negozi si riempiono di cuoricini, rose rosse e peluchini. Sarà che il tempo e le traversie mi avevano ammorbidita, ma mi feci conquistare, pensando che non era poi così male acquistare un piccolo pensiero a qualcuno a cui vuoi bene. In Nord America, San Valentino ha una valenza più generica: si regalano cioccolatini e biglietti ad amici, fidanzati, persone care in generale. Questo concezione “democratica” mi ha trovata meglio disposta verso questa festa :)

Nel frattempo, il fidanzato si è trasformato in marito e nel 2017, arriva la nostra piccola cucciolina. La gioia è tanta, ma, tra pannolini, pappe e dentini che devono spuntare, il livello di romanticismo subisce una certa flessione. E così, il mio spirito anticonformistico dei lontani anni universitari viene messo da parte: San Valentino torna ad essere un buon pretesto ricordare che la genitorialità è bella, ma anche la coppia è importante.

È vero, è una festa molto commercializzata, ma gente...guardiamoci intorno e ditemi quale ormai non lo sia: Natale, Pasqua, Festa della mamma, del papà...

Quindi, anche quest’anno, Buon San Valentino! Ma al ristorante no, si cena a casa, questo è il mio punto fermo :)

Il dessert che vi propongo è abbastanza sostanzioso (ettepareva): un budino al cioccolato (che ricorda più un foundant au chocolat, a dire il vero...) guarnito con una mousse alla fragola. Quest’ultima, l’avrei dovuta preparare col sifone. Purtroppo, non sono riuscita a filtrare completamente i semini e, per evitare di otturare il sifone, ho usato il metodo tradizionale: frusta elettrica :P Come mantra ricordate: niente parti solide nel sifone. Preno nota pure io e la prossima volta evito le fragole (o forse potrei solo eliminare la parte esterna che è quella contenente i semini...).

Bando alle ciance e passiamo alle cose serie: il dessert. Anche se San Valentino è passato, rimane, comunque, uno splendido dolce da riproporre per altre occasioni.

 
 

Dessert di San Valentino (dosi per 4 persone)

Per il budino al cioccolato

  • 100 g di cioccolato fondente
  • 200 g di panna fresca (32-35% di materia grassa)
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 1 uovo
  • 2 gocce di estratto di vaniglia

Per la mousse di fragole

  • 250 g di fragole
  • 50 g di zucchero
  • 200 g di panna fresca (32-35% di materia grassa)
  • 8 g di gelatina in polvere
  • 50 g d’acqua fredda
  • 50 g d’acqua calda (quasi bollente)

Preparate il budino. Versate la panna in un pentolino e portatela a bollore. Toglietela dal fuoco ed aggiungetevi il cioccolato fondente. Mescolate vigorosamente, in modo da ottenere una ganache omogenea. Mettete da parte e lasciate intiepidire.

Nel frattempo, preriscaldate il forno a 160 ˚C. Aggiungete al budino la vaniglia e l’uovo. Mescolate vigorosamente e versate il composto in 4 stampini monoporzione di ceramica. Cuocete in forno per circa 20 min. Passato questo tempo, togliete i budini dal forno e metteli da parte a raffreddare.

Preparate la mousse. Reidratate prima la gelatina in acqua fredda. Scioglietela poi nell’acqua calda. Frullate le fragole con la panna e lo zucchero, in modo da ottenere una crema liscia. Versate il composto in una ciotola capiente e montate con la frusta elettrica. Incorporate la gelatina calda a filo.

Versate la mousse sui 4 budini. Mettete il dessert a riposare in frigo per un paio d’ore. Potete decorare i dessert con dei mirtilli, come vedete nelle foto.

Indovinello del giorno: volevo montare la panna frullata con le fragole, per ottenere una chantilly. La massa però non è montata, per cui ho dovuto aggiungere gelatina e preparare una mousse. Secondo voi perchè non è montata? Cosa ho sbagliato? Indizi in questo post :)